La riserva faunistica del Selous, con i suoi 55.000 kmq, è l’area protetta più estesa dell’Africa.
Il suo nome deriva dall’aristocratico Frederick Courtney Selous, grande naturalista inglese, scopritore, militare e cacciatore, ucciso durante la seconda guerra mondiale dentro il parco, durante una battaglia contro le truppe tedesche.
Questo territorio, ancora oggi poco battuto da esseri umani, è l’unico a permettere un Safari in barca.
Il fiume Rufiji, linfa vitale della riserva, è uno dei luoghi di particolare interesse in quanto attira a sé una quantità e varietà incredibile di animali durante la stagione secca.
Allo stesso modo, la gola di Stiegler, un canyon di circa cento metri di profondità e altrettanti di larghezza è uno spettacolo che merita attenzione.
Protagonisti incontrastati della riserva sono gli elefanti, che si trovano nel Selous in concentrazioni superiori a quelle di qualsiasi altra area dell’Africa.
Nella riserva si possono avvistare: rinoceronti neri, giraffe, leoni, leopardi e licaoni, ippopotami e coccodrilli, gnu, bufali, facoceri, antilopi e impala.
La stagione secca, giugno-novembre, è il periodo ideale per elefanti e predatori, mentre la stagione delle piogge, gennaio-aprile, è meravigliosa per uccelli e paesaggi lussureggianti.
I lodges safari di solito sono chiusi da marzo a maggio.
Il Parco si raggiunge in circa 1 ora e 20 minuti di volo da Zanzibar.
Il Katavi National Park, posizionato nel sud-ovest della Tanzania, è vasto 4.471 km2 ed è il terzo parco più esteso del Paese. La riserva prende il nome dal leggendario cacciatore “Katabi” il cui spirito, si dice, sia rimasto in un albero di Tamarindo nei pressi del lago Katavi.
La gente del posto continua, ancora oggi, a lasciare offerte cercando la benedizione dello spirito.
Il lago Katavi del Nord, con il suo bosco e prati acquosi, e il fiume Katuma ed il Lago Chada nel sud, sono i luoghi ideali per l’avvistamento degli animali. Durante la stagione secca grandi mandrie di elefanti, bufali, zebre, giraffe e impala si concentrano attorno alle fonti d’acqua rimanenti, esponendosi ai predatori: leoni, leopardi e iene. Il fiume Katuma si restringe in piccole piscine e diventa sede di una miriade di uccelli acquatici nonché una delle più dense concentrazioni della Tanzania di ippopotami e coccodrilli.
Nel periodo delle piogge tra metà febbraio e maggio il parco è totalmente sommerso dall’acqua e non è visitabile.
Il Mahale Mountains National Park vasto 1613 km2, si trova nella parte occidentale della Tanzania, sulle rive del lago Tanganiyca, il lago più lungo e il secondo più profondo del mondo. Le Mahale Mountains attraversano il parco da nord a ovest.
La vetta più alta (2460 m), chiamata Nkungwe, è ritenuta sacra dalla tribù locale Tongwe.
Un gioiello per i viaggiatori amanti dell’avventura: il parco può essere esplorato solo a piedi, ripagando le fatiche dei visitatori con la conoscenza della comunità di scimpanzé circa 800 esemplari che vivono in questa zona.
Nelle foreste montane tropicali sono presenti famiglie di Colobus Rossi, scimmie dalla coda rossa e blu, babbuini, una vasta gamma di farfalle colorate e molti leopardi. Il Birdlife è prolifico sia nel parco che lungo la riva del lago. Si stima la
presenza di circa 1.000 specie di pesci nelle limpide acque del lago Tanganiyca.
Il Mikumi National Park, con i suoi 3230 kmq, situato nel centro del Paese, è il quarto parco più grande della Tanzania.
E’ raggiungibile in 50 minuti di volo da Zanzibar.
Il Flood Plain Mkata, spesso paragonato alle pianure più famose del Serengeti, è sede di elefanti, zebre, gnu, impala e mandrie di bufali che migrano in questa riserva naturale.
Tra i predatori troviamo anche numerosi leoni. Forse è l’ unico parco della Tanzania che offre ottime possibilità di individuare il possente eland, la più grande antilope del mondo. Altrettanto impressionante è il kudu maggiore e le antilopi nere.
A soli 5 km circa a nord dei cancelli d’ingresso del parco si possono osservare ippopotami, immersi in piccole pozze artificiali.
Il Mikumi può essere visitato in qualunque periodo dell’anno.
La superficie del Ruaha National Park, inizialmente esteso per 10.330 km2, nel 2008 è stata raddoppiata, facendo si che diventasse il più grande parco nazionale della Tanzania ed il secondo dell’Africa.
E’ situato al centro del Paese e si raggiunge in un’ora e mezza di volo da Zanzibar.
L’area, rimasta immutata per secoli, offre il tipo di safari selvaggio che affrontavano i primi esploratori.
Il fiume Ruaha, che dà nome al parco, è l’unica fonte d’acqua permanente, contiene rapide vorticose e profonde pozze abitate da coccodrilli e ippopotami.
Tra piccole colline rocciose, lungo il fiume, si può osservare una delle
più grandi popolazioni di kudu maggiore, emblema del parco con le sue magnifiche corna a forma di cavatappo.
Il terreno variegato affascina con fichi selvatici, foreste di baobab e
gole di arenaria arancione. Gli erbivori, zebre, antilopi e kudu maggiori, che vengono a bere sulla riva del fiume, sono prede ideali per leoni, ghepardi, leopardi, licaoni e sciacalli. Il parco è ricco anche di elefanti e bufali.
La stagione secca da maggio alla fine di dicembre è meravigliosa per
l’avvistamento degli animali.
La stagione umida da gennaio ad aprile, è il paradiso degli ornitologi:
gli uccelli migratori eurasiatici volano al Ruaha, incrementando il numero già elevato di specie stanziate sul luogo, come martin pescatore, buceri, garzette e sunbirds scintillanti.
Il Parco Nazionale del Serengeti è una delle più importanti aree na-turali protette dell’Africa Orienta-le. Ha una superficie di 14.763km², e si trova nel nord della Tanzania, nella pianura omonima, tra il lago Vittoria e il confine con il Kenya. È adiacente al Parco Keniota del Masai Mara, alla Riserva Naturale del Ngorongoro e ad altre impor-tanti riserve faunistiche. È stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1981.La sua conformazione varia da pianure infinite, chiamate appunto in lingua kiswahili Serengeti, che si estendono a perdita d’occhio, ad un ambiente collinare che caratterizza anche il nord del Masai Mara. Nelle grandi pianure è possibile incontrare i caratteristici Kopjes, collinette composte da massi erratici, che sembrano caduti dal cielo, e vegetazione.Eccezionalmente ricco dal punto di vista faunistico vi si trovano più di tre milioni di animali selvatici.Le mandrie di ungulati, soprattutto zebre e gnu, raggiungono in que-sta regione numerosità eccezionali, e danno luogo alla spettacolare migrazione stagionale tra la savana del sud e il Masai Mara.
Il Parco Nazionale del Tarangire è un’area naturale protetta della Tanzania settentrionale. Si trova ad un centinaio di chilometri ovest di Arusha, sulla strada che conduce a Dodoma, a sud-est del lago Manyara. Prende il nome dal fiume Tarangire, che lo attraversa. Soprattutto durante la stagione secca, tra giugno e novembre, il parco ospita numerosi animali alla ricerca di acqua: zebre, gnu, kudu minori, dik-dik, numerose specie di gazzelle, bufali, giraffe, elefanti, felini quali ghepardi e leoni.Il Parco deve la sua fama alla massiccia presenza dei suoi maestosi baobab, qui davvero tanti. E’ famoso per ospitare la piu’ grande colonia di elefanti della Tanzania
L’area del Lago Natron è uno dei luoghi più interessanti ed emo-zionanti dell’Africa. Si raggiunge partendo dal Lago Manyara con un percorso di 5/6 ore circa lungo la Rift Valley. E’ un lago salino ed è situato nella Rift Valley africana a circa 600 metri di altitudine. Il suo colore caratteristico è un ros-so scuro con striature biancastre superficiali dovute all’accumulo di sodio. Il paesaggio attorno offre uno spettacolo di natura incon-taminata con sorgenti di acqua bollente, cascate con laghetti dove fare il bagno e osservazione di numerosi uccelli migratori tra i quali i fenicotteri rosa, oltre all’in-teressante conoscenza della po-polazione Masai che in quest’area vive ancora in forma tradizionale. Sullo sfondo del lago svetta il monte sacro di ogni Masai, l’Ol-doinyo Len-gai, vulcano ancora attivo. In questo luogo, considerato casa della di-vinità, vengono eseguite cerimo-nie sacre rituali. La scalata della vetta viene effettuata dai Masai al termine di un lungo periodo rituale di gruppi di età di giova-ni che divengono quindi adulti. Dalla cima si rimane estasiati nell’osservare l’imponenza del Kilimanjaro e la piana del parco del Serengeti, mentre all’interno del cono, ribolle ancora la lava. Nei nostri programmi diamo l’opzione di scalare il vulcano, ma rimane un’impresa faticosa che consigliamo solo ad esperti conoscitori delle montagne. E’ uno dei percorsi più incredibili dal continente africano: roccia, sabbia, lava, stalattiti laviche che sfumano dal verde al bianco, passando attraverso il rosa ed il giallo e i crateri testimoniano gli immani sconvolgimenti che si sono susseguiti nelle varie ere geologiche.
Il Ngorongoro è un vulcano estinto milioni di anni fa dal diametro di appena 16 Km nel suo punto più ampio.
Scendere all´interno della caldera del Cratere, collassata milioni di anni fa, è come entrare in un film-documentario ambientato in un’ epoca felice in cui la natura era la padrona assoluta.
L’ emozione che si prova non ha parole per essere descritta, così come l’atmosfera magica del suo interno: una vallata brulicante di vita e di pace assoluta.
Grazie alla buona piovosità, agli stagni e ai piccoli laghi e torrenti interni, alla nebbia notturna che circonda e alimenta le foreste dei pendii del vecchio vulcano, la zona è divenuta un vero e proprio ecosistema.
La savana occupa la zona più interna del cratere, alternandosi a tratti di palude, macchie di acacia e zone aride semi-desertiche; al centro del cratere si trova un lago.
Si calcola che il cratere sia abitato da oltre 25000 animali di grossa taglia: enormi branchi di zebre e di gnu, ma anche elefanti, leoni, bufali, iene, sciacalli, ippopotami, babbuini, rinoceronti neri, leopardi, giraffe ed impala.
Il Parco Nazionale del lago Manyara, in Tanzania, è costituito da una striscia di terra lunga circa 50 km e larga tra i 6 e gli 8 km che include il lago omonimo e si estende fino al ripido versante occidentale della Rift Valley. Il parco dista soli 130 km da Arusha.
Gioiello incastonato tra la scenografica parete del Rift occidentale e il lago alcalino, in un’area abbastanza raccolta (325 kmq), offre cinque differenti ecosistemi: la foresta equatoriale, la foresta xerofila con palme e acacie, l’ambiente lacustre con acquitrini e canneti, la savana con cespugli e distese di erbe alte, i siti vulcanici con sorgenti calde.
La coesistenza di habitat diversi favorisce la presenza di animali delle specie più varie: numerosi elefanti, ma anche colonie di babbuini, gnu, zebre, giraffe, ippopotami e i leoni di quest’area, famosi per arrampicarsi sugli alberi per avvistare le proprie prede. Inoltre il Lago Manyara ospita numerose varietà di uccelli migratori, tra i quali gli eleganti fenicotteri rosa.
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